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Accanto alla cartolina del Wenter Marini meritano essere esposte anche le stupende cartoline delle mostre del 1924 e del 1926

Bolzano - 1924 Firmata A. Hofer

ANTON HOFER - Nasce a Bolzano l'8 aprile 1888. Allievo della Scuola Tecnica della sua città, dal 1905 al 1908 si trasferisce alla Scuola Artigianale di Innsbruck. Sarà più tardi studente presso l'Accademia Arti Applicate di Vienna (1908 - 1912).
Dopo la parentesi del primo conflitto mondiale, rifiuta la cattedra di arte applicata affertagli dall'Accademia di Vienna e nel 1920 torna a Bolzano accompagnato da May Ottawa che aveva sposato l'anno prima.
Nel centro altoatesino s'interessa alla realizzazione di progetti per mobili ed accessori d'arredamento per importanti ditte nazionali ed estere. La sua preparazione lo porta alla progettazione dell`opera d'arte globale", mirata alla funzionalità ed all'armonia estetica dei singoli elementi di arredo. In quel tempo molti architetti operano secondo questo concetto complessivo. Si riteneva che l'armonia di un ambiente dovesse individuarsi in una medesima idea formale presente a tutti i livelli. Basta pensare agli orientamenti della "scuola scozzese" di Glasgow, a Van de Velde che a Weimar avrebbe aperto la gloriosa scuola di arti applicate (1906), ad Ernesto Basile, autore, fra l'altro, di Palazzo Montecitorio a Roma, che operava per la ditta Ducrot di Palermo, arredatrice di grandi hotels, dimore aristocratiche e di prestigiosi transatlantici come il Rex.
L'Hofer, secondo questi indirizzi, sarà ideatore di stoffe, mobili, serrature, vasellame da tavola, tutti rientranti in un unico leitmotiv e realizzati secondo le metodologie progettuali delle Wiener Werkstätten. Cartellonista di buon livello, ha eseguito vari lavori fra i quali quello del 1926 commissionato dalla ditta Amonn di Bolzano per la macchina da scrivere "Adler"; del 1933 per le celebrazioni ariostesche; del 1935 per il centenario di Vincenzo Bellini e del 1947 per la Mostra dell'Unione Artisti Sudtirolesi.
Numerosi i riconoscimenti internazionali: nel giugno 1924 vince il primo premio internazionale di"Arte pura e decorativa" fra 450 concorrenti di 10 paesi; nel 1925 riceve la medaglia d'oro all'Esposizione Internazionale di Parigi. Nello stesso anno 1925 partecipa alla mostra "Tiroler Künstler" a Gelsenkirchen.
L'ultima esposizione viene allestita nel 1978 presso la Galleria Domenicani di Bolzano in occasione del 900 compleanno dell'eclettico artista. Fra le opere lasciate alla sua città ricordiamo il sipario del Teatro della "Haus der Kultur", eseguito su suoi disegni in Tirolo dalla ditta Haller (1967). Anton Hofer muore a Bolzano nel 1979.


Dal bellissimo ed interessante sito - Bolzano scomparsa -
curato da Ettore Frangipane.

4/8/24

Si è aperta al Teatro comunale la seconda Mostra degli artisti della Venezia Tridentina. Dopo parole del commissario prefettizio Mossino, del dirigente delle "belle arti" di Trento Gerola e, in tedesco, del presidente della Lega degli artisti (Künstlerbund) di Bolzano, Rudl. La "marcia reale" ha aperto e chiuso la cerimonia.